FIGLI DI ABRAMO

di Svein Tindberg
traduzione e regia Gianluca Iumiento
adattamento e interpretazione Stefano Sabelli
musiche dal vivo Giuseppe Moffa
proiezioni e immagini Kezia Terracciano
produzione Teatro del Loto di Teatrimolisani
Il monologo è una sorta di Mistero Buffo, incentrato sulla vita e la dinastia di Abramo
che mette in scena il diario di viaggio di un attore, che da Gerusalemme si mette alla
Ricerca dell’Abramo perduto.
La storia dell’uomo che da 4 millenni è riferimento di fede per miliardi di persone
sulla Terra, è narrata in modo colto ma pure con grande ironia e divertimento. Sono
così, rievocati mito e leggenda del primo profeta monoteista dell’Umanità.
Un vero innovatore che a Ur dei Caldei, dov’era nato, in Mesopotamia, rifiutò
l’idolatria dei suoi tempi, per credere in un solo e unico Dio creatore.
Da ribelle ai facili idoli, Abramo, divenne, per questo, il primo esule braccato
dell’Umanità e il suo perenne peregrinare – dalla Mesopotamia all’Egitto; dalla
Cisgiordania alla Penisola arabica; dal Mar Rosso al Mediterraneo – fu teso alla
ricerca e all’approdo della Terra promessa.