AEDEM
La tradizione ha spesso identificato Medea con l’infanticida, la madre degenere, la pazza. Ma Medea è prima di tutto una straniera, accettata dalla comunità solo in funzione del proprio status di sposa di un membro di quella comunità stessa; quando viene meno quello status ecco che la rovina può ricadere su di lei, ecco la perdita di ogni diritto. Il vero motore che la spinge non è la vendetta, ma la rivalsa, la ribellione violenta e caotica ad un mondo più violento di lei che la relega al ruolo di eterna vittima, l’unico ruolo possibile per una donna straniera. Duemila anni fa, come oggi. “Aedem” diventa quindi il mezzo per parlare di cosa vuol dire essere stranieri oggi; di cosa vuol dire essere senza casa, senza patria, senza diritti, di cosa vuol dire vivere per strada, essere migranti. La nuova storia della principessa della Colchide e del suo viaggio verso l’Italia, raccontata attraverso un monologo tragicomico, crudo e poetico, dal finale spiazzante, si arricchisce infatti delle caratteristiche e dei racconti di tante altre donne provenienti dall’Iran, Afganistan, Pakistan, tracciando in maniera molto definita un percorso, purtroppo, comune a tutte.
Di e con: Silvia Ponzo
Regia: Nino Sileci